…Ammezzaluna

il cielo è così crudele e non è semplice

regia/drammaturgia: Margherita Ortolani
liberamente ispirato al Visconte Dimezzato di Italo Calvino ed altri racconti
con: Marta Cannuscio, Sara Esposito, Ibrahim Darre e con Margherita Ortolani
scene: Vito Bartucca
costumi: Francesco Paolo Catalano
consulenza musicale: Roberto Cammarata
musica dal vivo: Marta Cannuscio
produzione: BLITZ e PICCOLO TEATRO PATAFISICO

Due stralunate creature per un altrettanto strampalato viaggio verso una luna di cartapesta.
Un teatrino comico sentimentale accompagnato da altre figure del gioco o del sogno che
sono suono, parole, ritmo: Papparibella e Coscibella, tìntìn, il Buio, la Voce della Galassia.
Il doppio e la sua metà, il cavaliere e il suo scudiero, il clown bianco e l’augusto sono in
cammino e mentre camminano succedono delle cose piccole e grandi, la guerra, l’amore,
la morte succede di essere spezzati, di sanguinare e di trovare tutto nella ferita e poi
succede di perdere tutto di nuovo, perché ogni dolore ne esclude altri, ogni storia raccontata
ne esclude altre mille possibili, e, nuovamente, ci si ritrova smarriti, esclusi, soli. Uno
struggente, poetico omaggio alla giovinezza, alle perdite irrimediabili e definitive, delle
illusioni, delle lacrime mal spese, delle passioni spensierate, di quella fiducia, che si ha col
nascere, di apparire al mondo come esseri unici ed eccezionali. L’azione è ambientata in
un paesaggio lunare e prende le distanze dalla Terra, dai tentacoli del non senso sociale e
dagli schematismi delle marionette umane. Conserva però il linguaggio delizioso e spietato
dei burattini e ambisce a quella libertà incantevole che trova grazia nelle tristi faccende degli
uomini. La scrittura procede per quadri, in modo volutamente sgrammaticato: inserendo
canzonette, fuori scena, e con un preciso riferimento ad una comicità surreale che ha
caratterizzato una fetta della produzione artistica dell’Italia degli anni ’50 e ’60. Della
straordinaria invenzione letteraria del Visconte Dimezzato portiamo in scena ciò che ci ha
tagliato il cuore: l’uomo la cui interezza è un compromesso, il nostro essere attori, divisi
davanti ad un pubblico, spezzati dalle parole che sempre cerchiamo di tenere insieme e che
sempre, irrimediabilmente, volano via.
Amezzaluna è il primo spettacolo del progetto “quella smania di chi racconta storie”,
dedicato alla Trilogia degli Antenati di Italo Calvino. Il progetto vuole traslare in linguaggio
teatrale i cinque punti che Calvino, ne Le lezioni americane, definì come i “valori letterari da
conservare nel prossimo millennio”: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e
Molteplicità.
Durata 60′

 

Torna su